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Una delle famiglie scozzesi più influenti nell’arte della distillazione, Hendrick’s Gin è il frutto di un mix unico di alambicchi storici, botaniche mai utilizzate prima e un'estetica inconfondibile. La sua iconica bottiglia in vetro nero opaco, ispirata ai flaconi farmaceutici dell’epoca vittoriana, cattura subito l’attenzione. A completare il tutto, una comunicazione creativa e fuori dagli schemi.
Hendrick’s non è solo un gin: è il marchio che ha rivoluzionato il settore, segnando l’inizio di una nuova golden age per il gin contemporaneo.
Nel 1988, Charles Gordon, pronipote di William Grant, decise di andare controcorrente per l’epoca, con l’idea di creare un gin dotato di una profondità e complessità superiori a qualsiasi altro allora in commercio. L’azienda di famiglia, la William Grant & Sons, era già celebre per la produzione di whisky scozzese, in particolare per i single malt Glenfiddich e Balvenie, vantando una solida reputazione fin dal 1887. Tuttavia, c’era il desiderio di diversificare, modernizzare e esplorare nuovi mercati.
Il sito di produzione di questo nuovo progetto fu individuato nella distilleria di Girvan, in Scozia, uno degli impianti di punta del gruppo. Fondata nel 1963 nel South Ayrshire da William Grant & Sons, la distilleria era specializzata nella produzione di whisky di cereali destinati ai blended e, occasionalmente, a single grain. Oggi è in grado di produrre oltre 110 milioni di litri di alcol all’anno. Il compito di sviluppare il nuovo gin fu affidato a Lesley Gracie, originaria dell’Inghilterra settentrionale. Con una formazione in chimica farmaceutica, Lesley iniziò la sua carriera nel settore farmaceutico, ma la passione per gli aromi naturali, le piante e i processi chimici la portò nel mondo della distillazione. Dopo 11 anni di sperimentazioni con botaniche, semi, radici e frutti, nel 1999 si arrivò alla formula definitiva.
Il risultato fu Hendrick’s Gin, un mix di tredici botaniche, tra classiche e originali: achillea, coriandolo, ginepro, camomilla, semi di cumino, bacche di cubebe, fiore di sambuco, scorze di arancia e limone, radici di angelica e di iris, completate da petali di rosa damascena e cetriolo. Il gin viene prodotto in piccoli lotti da appena 450 litri per volta. Il processo di produzione è unico e complesso: le stesse botaniche vengono distillate separatamente in due alambicchi distinti.
Nel primo, un piccolo alambicco Bennett, le botaniche vengono lasciate in infusione con alcol neutro e acqua per 24 ore prima della distillazione, producendo un distillato ricco, oleoso, con note intense di ginepro, agrumi e sfumature terrose.
Nel secondo alambicco, il Carter-Head, il processo è diverso: l’alcol e l’acqua vengono introdotti nel distillatore, mentre le botaniche sono sistemate in un cestello aromatico nella parte superiore. In questo modo, i vapori alcolici estraggono gli aromi più delicati, senza far bollire gli ingredienti, generando un distillato più leggero, dolce e floreale. I due distillati vengono poi miscelati secondo una proporzione segreta, e solo poco prima dell’imbottigliamento viene aggiunta la firma aromatica tipica di Hendrick’s: essenze naturali di petali di rosa damascena e cetriolo.
Lanciato con successo negli Stati Uniti nel 2000 e successivamente introdotto nel Regno Unito nel 2003, con la continua crescita della domanda di gin, si è sviluppata anche la storia dell'Hendrick's Gin Nel 2008, il marchio ha superato le 100.000 casse vendute. Entro il 2012, le vendite globali hanno raggiunto le 364.000 casse e il gin era ormai distribuito in oltre 70 paesi.
Nel 2016 hanno preso il via i lavori per un importante ampliamento della distilleria, con un investimento stimato di 13 milioni di sterline, culminati nella costruzione dell’Hendrick’s Gin Palace, inaugurato nell’ottobre 2018. Questo straordinario centro creativo ospita:
• un laboratorio botanico per la ricerca e lo sviluppo,
• una biblioteca tematica,
• alloggi per ospiti ed esperti,
• un auditorium,
• un’area esterna di servizio,
• un gin bar,
• due edifici dedicati alla distillazione, che hanno permesso di raddoppiare la capacità produttiva, oggi dotata di due alambicchi Carter-Head e quattro alambicchi Bennett, inclusi quelli originali della vecchia distilleria Hendrick’s,
• e tre serre: una grande dedicata agli eventi e due più piccole per la sperimentazione botanica, una con piante mediterranee e l’altra progettata per simulare una foresta pluviale tropicale.
Curiosità: I due alambicchi originali di Hendrick’s furono acquistati all’asta da Charles Gordon nel 1966:
• un raro alambicco Carter-Head, prodotto da John Dore & Co. nel 1948, di cui furono costruiti pochissimi esemplari;
• e un piccolo alambicco discontinuo in rame firmato Bennett, Sons & Shears, risalente al 1860.
Quest’ultimo era originariamente impiegato nella distilleria Marshall Taplow di East London.
Entrambi gli alambicchi rimasero smontati in un magazzino per quasi 30 anni, prima di essere restaurati e riportati in funzione, diventando il cuore pulsante della produzione del gin Hendrick’s.